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Da Femme Fatale a donna rabbiosa e pacificata

Nico 1988

Musa della pop art, Nico raccontata oltre l’icona


di Roberto Leggio


1986. Nico, la bellezza sfiorita delle passerelle e musa di Andy Wharol e cantante dei Velvet Undground sta vivendo la sua seconda vita. In tourné come solista in una Europa ancora divisa da un muro, con una band di principianti cerca di ritrovare se stessa, liberandosi della sua bellezza straordinaria per ricostruire la sua vita ed il rapporto con il suo unico figlio dimenticato e tormentato da istinti suicidi. Tra alberghi fatiscenti, appartamenti in comune, spaghettate con limoncello e fughe nelle notti cecoslovacche, Christa Päffgen, in arte Nico, rinasce come artista e come madre andando oltre la propria icona.


Femme Fatele. Ragazza perduta con il vestito delle feste di domani. Musa di Andy Wharol, di Jim Morrison e Brian Jones. Amante di tutti loro eppure loro nemica. Modella. Cantante. Poetessa delle tenebre. Icona. Ed infine solo donna. Mettere inscena la corsa vitale di Christa Päffgen in arte Nico, non era cosa facile. Ragazza bellissima che preferì essere brutta per sbocciare come una farfalla. Le sue liriche furiose e furenti, abbinate a musica spettrale, cantate con voce ruvida e profonda, raccontano la sua vita al limite, fatta spesso da eroina e amanti di una notte. Ma anche del grande amore per il figlio Ari, che negli ultimi due anni visse con lei da “quasi adatto”. Il bellissimo film di Susanna Nicchiarelli, racconta infatti solo gli ultimi due anni di questa diva, lontana anni luce delle passerelle, i vernissage della Pop Art, le folli notti di New York, lontana anche dai Velvet Underground di Lou Reed che la fecero entrare di diritto nella discografia mondiale. Privo del sapore stantio dell’agiografia, la regista italiana mostra frau Christa, nella sua ultima tourné in giro per una Europa ancora divisa da un muro, che tanto ha della metafora. Un road movie di concerti (anche uno ad Anzio) male organizzati, con una band di passionali musicisti, in parte raffazzonati; ma capaci di reggere quei testi pesanti e liberatori di una vita vissuta come una lunga espiazione, dalla fame della seconda guerra mondiale, al perdono dei crimini nazisti. “Sei ebreo, non ti faccio schifo per quello che abbiamo fatto al tuo popolo?” Dice Nico al suo manager segretamente innamorato di lei, in un passaggio importante di questo film italiano, ma dal respiro europeo. Nico 1988, è un piccolo capolavoro come pochi se ne vedono in Italia. Un film dirompente, che trova nell’incredibile interpretazione di Trine Dyrholm la Nico perfetta, rabbiosa, dolce e donna finalmente pacificata con se stessa. Da non perdere.

Giudizio ***




(Mercoledì 11 Ottobre 2017)


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