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Nel freddo il Killer dei pupazzi di neve

L'uomo di neve

Omicidi in serie in Norvegia


di Oriana Maerini


Con l’arrivo della prima neve alcune donne spariscono mentre compaiono misteriosi pupazzi di neve. Dopo che una mamma è scomparsa nel nulla, viene incaricato del caso Harry Hole, stropicciato detective della polizia di Oslo. Le indagini lo portano a trovare dei parallelismi con alcuni casi irrisolti da vent’anni. Con l’aiuto di una giovane recluta con un passato da dimenticare, Hole si ritroverai a placare i propri demoni personali per evitare che l’assassino uccida ancora e che la neve cancelli ogni sua traccia.


Nel freddo un serial killer uccide (solo donne) quando nevica. Non è la prima volta che accade. E’ accaduto e accadrà ancora, sia in letteratura che al cinema, che un assassino compie le sue malefatte con le condizioni atmosferiche. In questo caso taglia a pezzi le sue vittime con uno strano aggeggio e dissemina le parti come tessere di un puzzle. L’uomo di Neve dello svedese Tomas Alfredson, è tratto da uno dei tanti romanzi di Jo Nesbø, scrittore norvegese, nervoso e teso tessitore di thriller glaciali, che per la prima incontra il grande schermo. Va da se che l’incontro della parola scritta ed il cinema spesso non genera lo stesso pathos. Anche perché idealmente doveva dirigere Martin Scorsese, relegato poi a solo produttore esecutivo. La cattiveria si sarebbe miscelata a pene esistenziali ed il risultato sarebbe stato per lo meno esaltante. Micheal Fassbender, bello, dannato e stropicciato da troppo alcool e troppi demoni personali, è Harry Hole detective della polizia di Oslo. La sua capacità di svuotare bottiglie va di pari passo all’arguzia di seguire le piste senza dare nulla per scontato. La suspanse non manca, ma sebbene sia sporco e cupo quanto basta si assesta in limitazioni che retrocedono questo noir ad un mistery “già visto”. L’intreccio però è funzionale al cast stellare (Charlotte Gainsbourg, Rebecca Fergusson, J.K. Simmons e un mal “restaurato” Val Kilmer)¸ tanto da assolvere perfino quel finto finale a sorpresa, tanto frettoloso quanto inflazionato.

Giudizio **




(Giovedì 12 Ottobre 2017)


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