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Nadia Baldi mette a nudo i sentimenti umani fra ironia e dramma

Ferdinando

Fino al 5 novembre al Piccolo Eliseo di Roma


di Oriana Maerini


Trovare a teatro una messa in scena che coinvolga lo spettatore con passione ed ironia non è facile. Ferdinando, il testo forse più famoso di Annibale Ruccello con la regia di Nadia Baldi proposto al Piccolo Eliseo fino al 5 novembre, riesce nell'intento. Diverte, fa riflettere sulla storia d'Italia e coinvolge i sensi con un erotismo esplicito ma non volgare. L’opera ha vinto due premi IDI: uno nel 1985 come testo teatrale, il secondo nel 1986 come miglior messinscena. La storia è incentrata su 4 personaggi: Donna Clotilde (Gea Martire), una baronessa borbonica rifugiata in una villa della zona vesuviana in segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese affermatasi nello stato borbonico dopo l’unificazione d’Italia. Gesualda (Chiara Baffi), la cugina povera che la accudisce e fa da parafulmine alle sue intemperanze caratteriali. Don Catellino (Fulvio Cauteruccio), un prete ambiguo, unico frequentatore della casa che trascorre i pomeriggi ad adulare la contessa ed a corteggiare la cugina. Una vita monotona e ripetitiva quella dei tre fra pettegolezzi di paese e assaggi di rosolio fino all'avvento del quarto personaggio che sconvolgerà le loro esistenze in modo irrimediabile e fatate. Ferdinando (Francesco Roccasecca), un nipote orfano che viene affidato alla contessa in quanto unica parente. Giovane dalla bellezza “morbosa e strisciante” che conosce già molto bene l'arte della seduzione. E una rivoluzione dei sensi esplode nella dimora della nobildonna portando allo scoperto scomode verità, gelosie, omosessualità nascoste fino alla catarsi finale.


Nadia Baldi firma una regia eccellente che, anche grazie ad una scenografia essenziale ma efficace, realizza con la forza che solo il teatro più dare la "messa a nudo"
dei sentimenti umani svelando segreti torbidi e morbosi. La regista riesce, nel dichiarato intento di: "indagare il possibile e impossibile mondo creativo che le donne sanno attuare quando i freni inibitori e culturali non hanno più il loro potere censurante."
Le due femmine inebriate dall'eros maschile del giovane si alleano, infatti, superando le gelosie e possesso, per salvaguardare il loro oggetto del desiderio.
Forte e provocatorio l'escamotage di sconvolgere la vicenda umana con entrata in scena del nudo maschile fra primo e secondo tempo.
Ferdinando è uno spettacolo da non perdere per chi amo il teatro di qualità con alti contenuti e una verve sarcastica. Unica difficoltà per lo spettatore non partenopeo sarà quella di comprendere, fino in fondo, le sfumature del linguaggio nella recitazione degli eccellenti attori fra i quali spiccano Gea Martire e Chiara Baffi



(Domenica 22 Ottobre 2017)


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