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Storia sentimentale in salsa etnica firmato da Michael Showalter

The Big Sick

Tratto da una storia vera


di Oriana Maerini




















Ricordate il Grande, Grosso Matrimonio Greco? The Big Sick, da oggi nelle sale italiane è un'altra pellicola del filone commedia matrimoniale in salsa etnica. Tratto da una storia vera la pellicola firmata da Michael Showalter, regista che vanta un'esperienza di serie TV, narra le vicende sentimentali di Kumail Nanjiani (il personaggio vero che interpreta se stesso) per conquistare sua moglie e portarla all'altare nonostante la contrarietà della sua famiglia. Kumail è,infatti, un'immigrato arrivato negli States con la famiglia pakistana che si è integrato pienamente nella società americana nonostante la volontà della famiglia di conservare regole e tradizioni millenarie del paese d'origine come il matrimonio combinato. Tassista con velleità artistiche il ragazzo si esibisce come comico in un locale che presenta al pubblico nuovi talenti. E' qui che conosce una ragazza simpatica e acqua e sapone (con il volto di Holly Hunter) che, dopo un matrimonio fallito viene travolta dalla passione. Oltre alla famiglia si oppone alla loro felicità anche un dramma improvviso ovvero una grave malattia ma alla fine l'happy end è assicurato.







Dopo essersi fatto notare al Sundance Film Festival, il film, acquistato da Amazon, ha riscosso un grande successo di pubblico in patria (50 milioni di dollari al botteghino Usa) ma se vi aspettate da questa commedia sentimentale risate a crepapelle rimarrete delusi.
The Big Sick usa la stand up comedy come chiave di lettura per capire la psicologia dei personaggi ma non riesce a divertire. Il protagonista, circondato da giovani che tentano la sua stessa carriera attoriale incarna il cliclè tipico del sogno americano e quindi è abbastanza banale. Più coinvolgente, invece, il risvolto sentimentale e sociale che di questi tempi potrebbe essere analizzato come una vittoria dell'integrazione razziale nell'humus americano. Kumail, a differenza del fratello, si sente pienamente americano e vuole scegliersi la moglie che vuole buttando alle ortiche precetti e pratiche antiche della sua terra. Interessante a riguardo è l'incontro con i genitori americani di lei che, prima diffidenti, poi alleati fanno realizzare il suo sogno d'amore. Forse il difetto del film, oltre al durata, è quello di emarginare un po' i personaggi secondari per creare un'opera epica della vita di Kumail che, molto spesso sul palcoscenico, mette in scena le vicende agro-dolci della sua vita reale.

giudizio: **



(Giovedì 16 Novembre 2017)


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