 Due madri per una ragazzina Figlia Mia La maternità tra amore sacro e amor profano
di Roberto Leggio Figlie, donne, madri. Nell’estate in cui compie dieci anni, Vittoria scopre di avere due madri. Una amorevole e protettiva, l’altra fragile e istintiva dalla vita scombinata. Rotto il patto segreto che le lega fin dalla sua nascita, le due donne si contendono accanitamente l’amore di quella figlia. Vittoria, da par suo, vivrà un’estate di scoperte, di paure, di domande, ma anche di avventure e traguardi. Una stagione dove nulla sarà più come prima.

“L’anguilla quando è incinta attraversa il grande mare e va lì a partorire e forse muore. Ma i suoi piccoli tornano sempre nel luogo dove sono stati concepiti.” Il legame ancestrale che per discendenza riconosce il sangue ed il luogo d’origine. Laura Bispuri lavora sulla maternità rifiutata e acquisita per parlare solamente della vita. Vittoria, bambina dai capelli rossi, che nei suoi dieci anni scopre di avere due madri è lo specchio di un corpo che si apre al mondo. Un viaggio alla rinascita come donna e come madre. Tre “femmine” diverse ed imperfette nei tratti e nei sentimenti che si amano, si allontanano e poi crescono accettandosi come tali. Un film al femminile di passioni forti, viscerali, di maternità arcaica che trova il suo utero naturale in un profondo buco nella terra, dal quale la ragazzina Vittoria uscirà per accogliere tra le sue braccia quelle due creature che le hanno “dato” la vita. E’ più forte il richiamo del grembo o di chi si è occupato di te fin dalla nascita? Forse una vera risposta non c’è. E mai ci sarà. Resta il mistero della maternità e l’attrazione filiale che nella parola “mamma” può far deflagrare equilibri tacitati da tempo. Laura Bispuri si affida al sole potente della Sardegna (isolata terra aspra, povera e tanto ruvida di primitive tradizioni) e alla bravura di tre attrici (Valeria Golino, Alba Rohrwacher e l’esordiente Sara Casu) che nonostante qualche sbavatura nei dialoghi e in una scena ricattatoria, reggono un semicapolavoro di drammatiche emozioni e passioni ombelicali uniche e potenti.
Giudizio ***

(Giovedì 22 Febbraio 2018)
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