 Fantafumetto horror di cuore e di testa Overlord Nel castello dei nazisti un segreto “biologico”
di Roberto Leggio Mancano poche ore al D-Day e un battaglione americano di paracadutisti, viene costretto a lanciarsi, dopo una epocale battaglia aerea, su un paesino della Francia occupata con la missione di far saltare una torre-radio posizionata sopra una torre, per facilitare l’invasione alle truppe alleate di terra. Rimasti in pochi essendo stati sterminati dalla contraerea tedesca, trovano rifugio nella casa di una ragazza del posto che vive sola con il fratellino e una zia “malata” dietro una porta socchiusa. Decisi a portare a termine la missione, si ritrovano a scoprire all’interno della torre-prigione un laboratorio degli orrori, trovandosi a combattere contro un nemico “ultraterreno”, millenario ed invincibile.

Parafrasando “Overload”, cortocircuito, Overlord, fu il nome in codice dell’operazione che portò allo sbarco in Normandia. Si, ma cosa accadde prima, esattamente? Come fecero circa un duecentomila soldati alleati ad attestarsi in una testa di ponte sulle coste della Normandia, aprendo il secondo fronte contro la Germania Nazista? Sbarcarono e basta facendosi macellare sulle sabbie di Omaha Beach, oppure qualcuno si immolò perché l’operazione andasse a buon fine? Come sappiamo gli esiti di quei giorni di guerra guerreggiata è stato raccontato milioni di volte, soprattutto dai vincitori, con atti eroici, spesso di sangue, atrocità e sudore. Ma in questo film qualcosa è totalmente diverso. Mixando Il Soldato Ryan con Bastardi senza Gloria e imbevendo il tutto in salsa horror re-animator anni ’70; Overlord è un film talmente particolare da non riuscire ad incasellarlo in nessun genere. Guerra, fantascienza, horror, splatter, gothic e zombie-movie; un frullato di generi che si armonizzano senza perdere mai il senso dello spettacolo. Il film entra nel vivo dopo pochissimi minuti con una battaglia aerea come mai si era vista prima, dove un gruppetto di soldati americani si trovano per forza di cose ad essere paracadutati oltre le linee nemiche per far saltare una potente antenna radio posizionata su una torre in villaggio francese zeppo di nazisti, altrimenti niente D-Day. Quello che i “buoni” ancora non sanno è che i nazi nelle segrete della chiesa-torre-castello, vengono compiuti esperimenti scientifici che mirano a resuscitare i morti e creare un esercito di soldati immortali ed invincibili, ma che invece produce (almeno) per ora abomini umani assettati di sangue. Fantasioso ed epocale, questo minestrone cinematografico, cortocircuita fiction-pulp alla Tarantino (momenti di stasi, dialoghi illuminanti e violenza che sfocia improvvisa) pasciandosi in soluzioni ed idee con sottilissimi richiami all’esoterismo nazista e ad alcune credenze popolari (l’origine haitiana del protagonista principale, volano indiscutibile per riti voodoo) che tengono incollati alla poltrona e ne fanno un prodotto B-Movie per palati fini. Merito va, oltre alla geniale sceneggiatura fumettara di Billy Ray e della lungimiranza di J.J. Abrams, alla regia sorprendente di Julius Avery, vero esordiente serio-gore da tenere d’occhio.
Giudizio ***

(Mercoledì 7 Novembre 2018)
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