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La lotta sindacale per non affogare

In Guerra

Lucido, energico, amaro, capolavoro sociale


di Roberto Leggio


Nonostante i sacrifici finanziari dei dipendenti e l’aumento dei profitti dell’ultimo anno, i dirigenti della Perrin Industries decidono improvvisamente di chiudere una fabbrica in Francia e riaprirla in Romania. I 1100 dipendenti, rappresentati dal loro portavoce Laurent Amédéo, decidono di opporsi a questa drastica decisione, pronti a qualsiasi cosa pur di non perdere il posto di lavoro.



E’ guerra. Senza giri di parole. Quando stai combattendo per non perdere il lavoro e la tua fabbrica rischia di chiudere ed essere dislocata da un’altra parte. E’ guerra, quando altri 1100 disgraziati come te vedono il loro futuro azzerarsi dalla rigide decisioni aziendali. E’ guerra, quando metti la tua faccia, la tua dignità e la tua forza civile, per lottare contro i proprietari d’industria che per “merito” della globalizzazione privano il lavoro per permettere alla società di aumentare i propri profitti. E’ guerra quando i sindacati, prima uniti e poi divisi, chinano il capo per arrendersi alla paura della disoccupazione e della fame. E’ guerra anche contro te stesso, quando nonostante tutti i tuoi sforzi, vieni considerato il responsabile dei futuri licenziamenti. E’ guerra quando le umiliazioni prendono il sopravvento e devi decidere se essere un eroe o un martire, per far capire ai padroni che gli operai non sono solo carne da macello.


Con piglio documentaristico (voci, pugni alzati, bandiere, slogan, frasi, lotta politica e lotta sindacale, violenza repressa e non più controllata) e la telecamera sempre attaccata al volto di Vincent Lindon; capo popolo “sindacalista” e corpo di operai arrabbiati e spaventati; Stéphane Brizé filma il braccio di ferro tra gli operai di una fabbrica francese ma con finanziatori tedeschi, scesi in sciopero per fa valere i loro diritti e non essere licenziati. Il realismo è potente, feroce, dove le promesse per tutelare i posti di lavoro vengono disattese e la decisione di licenziare viene attuata per un perverso gioco di mercato. Una storia realistica che mette in scena la sproporzionata guerra tra le forze in campo. Resta la salda fede “rivoluzionaria” francese (settimane di resistenza e lotta sindacale, raccontata e appoggiata dai media e dalla società civile) che mostra la dimensione umana contro l’ingordigia dei dirigenti, pronti a dislocare per aumentare il capitale. Una vicenda tanto realistica quanto quotidiana, raccontata dalla parte dei “perdenti” che usano le stesse parole, gli stessi gesti, le stesse dinamiche di una qualsiasi azienda in lotta. Ken Loach incontra i Dardenne, in un film caposaldo di resistenza civile, da far vedere ai sindacati italiani, furbacchioni dalla parola facile ma dagli intenti evanescenti, sempre dalla parte dei potenti. Spesso lontani da quegli stessi operai che dovrebbero difendere.

Giudizio: ***



(Mercoledì 14 Novembre 2018)


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