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Thriller soprannaturale, claustrofobico e poco demoniaco

L'esorcismo di Hanna Grace

Nell’obitorio bunker qualcosa si “stiracchia” nel buio…


di Roberto Leggio


Un esorcismo difficile si conclude con la morte violenta di una giovane donna. Mesi dopo, Megan Reed, una ex poliziotta che per un ripensamento ha visto morire il partner, mentre sta lavorando al turno di notte in obitorio prende in consegna un cadavere sfigurato. Da sola, nei corridoi del seminterrato, Megan si trova ad affrontare visioni terrificanti e inizia a sospettare che il corpo possa essere posseduto da una spietata forza demoniaca.


Padre Merrin, dove sei? Lo sappiamo che sei morto nell’adempimento del dovere, ma se ci fossi stato tu ad eseguire l’esorcismo su Hanna Grace, l’avremmo chiusa lì e ce ne saremmo andati a casa. E invece, no. Purtroppo. Il demone con gli occhi azzurri annidato nel corpo della giovanissima Hanna, non vuole assolutamente tornarsene all’inferno ed è destinato a replicarsi, guarirsi e possedere qualcuno altro. Come una malattia. Oltre l’aspetto horror (siamo, come lo si evince dal titolo, in un thriller soprannaturale), la grande metafora del film dell’olandese Diedrick Van Rooijen, è che il male è un virus che si trasmette da uno all’altro senza che ci sia un vero e proprio antidoto. Un po’ come accadeva in 28 Giorni Dopo. Ambientato in un obitorio dal sapore di bunker antiatomico, il film si prende il lusso di voler essere diverso da tutta quella sequela di opere derivate da “L’Esorcista” di William Friedkin (se non avevate capito chi fosse Padre Merrin, ora avete la risposta). Ma invece di un horror demoniaco ci troviamo di fronte ad un film su un assedio molto somigliante a Resident Evil. Nonostante l’ambientazione claustrofobica, il film si perde in soluzioni viste e riviste (quante volte c’è un qualcosa che si agita nel buio?), con personaggi dai volti da vittime sacrificali. Moltissimo è anticipato e più delle volte, alcune situazioni, invece di provocare terrore generano comicità involontaria. Scritto con la mano sinistra (del diavolo?) da Brian Sieve, non tiene conto che per sconfiggere un demone durante un esorcismo, oltre alle invocazioni a Dio, bisogna chiamarlo per nome. Si, Padre Merrin, dove sei?

Giudizio: *



(Giovedì 31 Gennaio 2019)


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