Un film piacevole, liscio e con una sua morale facile facile. Cioè: è una fortuna avere degli amici sinceri, magari quelli che all’inizio non potevi sopportare. E’ capitato a Diego (Paolo Ruffini, scoppiettante) rampante e arrogante produttore vinicolo che vive in albergo, colleziona donne, trascura il figlio spedito in collegio a Lugano. A Fiumicino, mentre sta per imbarcarsi per l’Australia, litiga con due addetti alla pulizia: uno vive ancora con la mamma pugliese, l’altro è sposato ma non riesce ad avere figli. Diego sale in aereo, litiga con la hostess, e si ricorda che ha lasciato il cellulare nel bagno dell’aereoporto. Choc, paranoia, litigio con i passeggeri infastiditi.

Che fare? I due rimasti a terra, intanto, hanno trovato il cellulare: è la fortuna! Lo aprono e scoprono un mondo nuovo, ne approfittano alla grande: soldi, vestiti, donne, feste, eccetera. Il povero Diego ritorna in azienda, ma il cugino malandrino gli ha soffiato il posto e la vuole vendere ai cinesi. Lui viene licenziato, anche perché i due l’hanno distrutto mandando messaggi offensivi a tutto il mondo, papa compreso,dal suo cellulare. Ma sarà proprio il cellulare, abilmente usato dai due, ha riavvicinare Diego al figlio e a scoprire la paternità. E l’amicizia, perché i due,sempre loro, lo aiutano a far fuori il cugino… D’accordo, è una commedia leggera, magari un po’ autobiografica – ha detto Fausto Brizzi che l’ha diretta con gusto evidente - . Si sorride e si ride, niente di magico. Di magico c’è se non altro il fatto che una volta tanto gli amici veri esistono. E sono Lillo, Dino Abbrescia,Violante Placido, nel film. Rilassante.

giudizio: **

(Lunedì 18 Febbraio 2019)

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