 Amletici problemi adolescenziali e super responsabilità Spider-Man Far From Home Amarsi un po’ e combattere il mondo (mostro) che ci circonda
di Roberto Leggio Tornato a scuola dopo le catastrofiche conseguenze della guerra tra Thanos e gli Avangers, Peter Parker cerca di elaborare il lutto e la confusione a seguito della morte di Iron Man. Alla vigilia di una vacanza scolastica che lo porterà con i suoi compagni a visitare le più importanti città europee (Venezia e Praga), il supereroe adolescente viene rintracciato da Nick Fury che non ha intenzione di concedergli dei giorni di ferie, in quanto c’è nuovamente da salvare il mondo. La nuova minaccia si chiama Elementali e sono insorti dalle viscere della Terra per renderla un pianeta senza vita. Senza gli Avangers, Peter è chiamato a supporto di uno “strano” eroe (Mysterio) venuto da una Terra parallela. Il dilemma allora è grande: dichiarare il suo amore nei confronti di MJ, oppure prendersi le sue responsabilità di Spiderman?

Endgame? No. Start Again. Avvolti ancora dagli echi planetari di Avengers capitolo finale, ecco Spiderman al posto del trapassato Iron Man. L’eredità non è semplice: il suo mentore Tony Stark; più icona da morto che da vivo (murales, poster, candele, in memoriam); aveva puntato sul giovane Peter Parker per essere il suo diretto erede e chissà se ha avuto ragione, anche perché il “ragno” ha molto da imparare dato che è ancora (e per fortuna) un adolescente. “Molti poteri e grandi responsabilità” sono ancora in fase embrionale, perché deve e vuole innamorarsi e deve e vuole godersi (senza costume) una vacanza studio in Europa con i suoi compagni e i suoi professori. Ma come dice il detto: Se Maometto non va alla montagna, la Montagna va a Maometto, così i guai lo vanno a cercare ovunque si trovi. Arrivano infatti a Venezia tra una passeggiata e la ricerca del Museo Da Vinci (inesistente nella città lagunare, come molte Calli e campielli “inventati”), nei panni di certi Elementali (esseri di Acqua, Aria, Terra e Fuoco), provenienti da un’altra dimensione a causa degli eventi di Infinity War e Endgame. Naturalmente per chi non ha visto questi due capitoli verrà un mal di testa, in quanto non potrà comprendere il “Blip” che ha manomesso (grazie a Thanos) il senso “corrente” degli ultimi cinque anni, ma ciò non importa, in quanto da quando la Disney ha acquisito la Marvel (come ha fatto con Star Wars), l’importante è portare a casa film su film dagli immensi profitti. Così i supereroi si trovano a non avere un attimo di tregua… e chisenefrega se il Multiuniverso è espanso, Iron Man e Vedova Nera sono morti e Capitan America ha dato forfait. Il quid è mettere a suo agio Spider Man, in fondo il più simpatico tra tutti gli Avengers, adolescente con tutti gli annessi e connessi della sua età “acerba”. Infatti, più che salvare il mondo e combattere per la giustizia universale, brama di abbracciare la sua amata, darle il primo bacio, divertirsi con gli amici e magari ubriacarsi di vita. In questo modo Far From Home, inevitabile anello di congiunzione tra il passato di prima ed il presente di adesso assefuatto da eroi, è più comico che serioso (Monkey Night ad esempio, ma anche fake news e realtà più o meno virtuali) con il compito di alleggerire la saga adattandola proprio per una platea di giovani, con battute fulminati, trovate da commedia adolescenziale e anche se siamo nel mondo “attuale”, ascoltare buona musica anni ’80. Forse la migliore dell’Universo. Marvel e non.
Giudizio **1/2

(Mercoledì 10 Luglio 2019)
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