Torna dopo 25 anni dal cartone che vinse l’Oscar, la storia del cucciolo Simba. Ingannato dal perfido zio Scar, provoca senza volerlo un incidente in cui muore il padre Mufasa. Sbalordito, e preso dai sensi di colpa, Simba fugge lontano, incontra una coppia di amici scanzonati e senza pensieri finchè la compagna d’infanzia (segretamente innamorata)Nala non lo farà ritornare in sé, e ritrovare il posto che i l destino gli riserva. Non senza lotte. Ovvio, il perfido Scar non vincerà.
Il film è davvero gustoso e il confronto con l’originale non delude. Girato come un romanzo di formazione, è un’ avventura live action, originale con tocchi divertenti, combattimenti, panorami bellissimi. Una natura da sogno in cui però si avventurano esseri maligni come le iene, immagini del male. E’ la figura del padre a venire in rilievo e il senso della paternità a condurre la storia, con una traiettoria narrativa lineare, per nulla retorica o forzata.

Certo unire live action con immagini fotorealistiche generate al computer rende affascinante la visione come pure il doppiaggio affidato a specialisti come Luca Ward, Edoardo Leo, Stefano Fresi, Massimo Popolizio, Marco Mengoni che fa il re leone. Ma lo spettacolo non basta. La vecchia favola ha ancora qualcosa da dire oggi. Cioè che l’educazione dei figli ha bisogno della figura del padre oltre che della madre, che le difficoltà ci sono ma non bisogna perdersi d’animo. E che gli amici veri possono aiutare a ritrovare la speranza. Tutto condito con la fantasia e le canzoni.



giudizio: ***

(Domenica 28 Luglio 2019)

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