 50 anni di furti e di divertimento Lupin III - The First Anche in 3DCG è sempre lui…
di Roberto Leggio Lupin III affronta se stesso e suo nonno. Chiamato in causa da Laetitia, una ragazza amante dell’archeologia, che lo sfida apertamente, il famoso ladro e tutta la sua assortita gang, devono mettere le mani sul diario di Bresson, l’unico tesoro nascosto, che nemmeno il celebre nonno Arsenio Lupin è riuscito a rubare. Alleatesi per portare a segno il colpo, con l’ispettore Zenigata alle loro calcagna, si dovranno anche smarcare da un ricercatore di una organizzazione segreta che mira anch’essa al diario. Geralt e un uomo misterioso che manovra nell’ombra intralciando i loro piani. In giro per il mondo inizia una caccia al tesoro senza precedenti che lascerà tutti senza fiato…

50 anni dopo è ancora e sempre Lupin III. Forma e sostanza di un eroe “criminale” veloce con la pistola, genio del furto (anche se un po’ goffo), nato cartone e divenuto icona mondiale, tenta l’approdo cinematografico (a quarant’anni esatti dall’immortale capolavoro Il Castello di Caliostro disegnato niente popò di meno da Hayao Miyazaki) grazie alla grafica CGI, mantenendo inalterata le smargiassate avventure che l’hanno reso immortale. Lo accompagnano i compagni di sempre: Jigen il pistolero, Goemon il samurai, l’affascinante Fujiko e il commissario “Tza-Tza” Zenigata, sorta di Ginko giapponese sempre alle costole di Lupin, ossessionato dalla sua cattura senza mai arrestarlo veramente. Questa volta c’è da trovare e svelare un mistero che nemmeno Lupin I (suo nonno) è riuscito a fare. Gli ingredienti ci sono tutti e tra tradimenti, alleanze, sparatorie, inseguimenti, battute geniali e demenziali e beffe finali, tutto andrà come deve andare. Dirige Takashi Yamazaki con l’approvazione di Monkey Punch; che creò Lupin rifacendosi alle avventure “gentili e furfanti” del famoso ladro francese, immaginandoselo più spietato, più scaltro meno comico e un tantino “anarcoide” (la prima serie di Lupin era davvero diversa da adesso, non solo graficamente ma anche più “criminale”). Lupin III vince la partita della sua “rinascita” sul grande schermo, ma paga pegno per un' animazione tridimensionale un po’ legnosa, che fa rimpiangere la fluidità “animata” e televisiva. La mitica vince sull’innovazione aspettando una nuova avventura, una nuova beffa…
Giudizio **1/2

(Domenica 1 Marzo 2020)
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