 La banalità del male in una città banlieu tra Francia e Belgio Roubaix – une lumiere Teso e realistico Polar dal taglio documentaristico
di Roberto Leggio Roubaix, la notte di Natale. Il commissario Daoud è di pattuglia per le strade della città dove è cresciuto. Al suo fianco c'è Louis Cotterel, agente giovane e inesperto appena uscito dall'accademia di polizia. Daoud e Louis sono chiamati a indagare sull'omicidio di una vecchia donna: le indiziate del delitto sono Claude e Marie, le due giovani vicine alcolizzate dell'anziana.

Alla periferia di un paese tra la Francia ed il Belgio, la periferia dell'animo umano. Polar d'altri tempi ma girato come un istant-movie, Roubaix – une lumiere, è un piccolo capolavoro che scava nella banalità del male perpetrato per fame e accettazione sentimentale. Il brutale omicidio di una povera vecchia inquilina in un edificio fatiscente è solo la punta di un iceberg dove nulla tenenti abbandonati dal lavoro e dalle istituzioni, devono sopravvivere come possono in un contesto di totale degrado. Esseri umani diventati fiere grazie alla crisi economica, si abbassano ai più famelici comportamenti pur di restare vivi. Lo sa perfino il commissario franco tunisino Daoud, che proprio da quel mondo proviene e che ne conosce le dinamiche, e che con molto pragmatismo arriva alla confessione finale con una punta di pietismo, in quanto il giorno dopo si ritroverà in una situazione simile. Roubaix è in fondo una enorme banlieue senza speranza, dove gli arabi sono i più colpevolizzati, si litiga in famiglia con coltelli sguainati, le ragazze scompaio e fuggono verso il niente e chi denuncia l’incendio della propria automobile dopo un’aggressione con fiamma ossidrica. Il segno della recessione economica è evidente (il palcoscenico è la città più povera di Francia), e il film scava nell'anima nera di poveracci con pochissime speranze. Mettendo in scena delle facce giuste con occhio documentaristico il film di Arnaud Desplechin mostra le dinamiche di una vera inchiesta investigativa mettendo in bocca ai poliziotti di un commissariato ai margini di un limbo sociale, parole dure per giungere al compimento della giustizia in un realismo quotidiano, tanto serrato quanto tesissimo.
Giudizio ***

(Venerdì 2 Ottobre 2020)
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