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Diavoli, streghe e niente di fatto

The Conjuring - Per ordine del Diavolo

Paranormal thriller fiacco e spompato


di Roberto Leggio


Nel 1981 i coniugi ricercatori del paranormale, Ed e Lorraine Warren, assistono un prete cattolico mentre compie un esorcismo su un bambino di otto anni. Durante il rito, Arne Johnson, fidanzato della sorella del bambino, cercando di proteggere il bimbo “chiede” al demone di impossessarsi della sua anima. Tempo dopo, spinto dalla forza del demone, Arne uccide a coltellate un uomo e viene arrestato e processato. Convinti dell’innocenza del ragazzo, i coniugi Warren indagano sulle origini del male scoprendo la maledizione di una satanista.


Si inizia con un omaggio fotocopia tratto pari pari dall'Esorcista: 'Prendi me, prendi me' e prete con cappellaccio in luce di taglio che osserva la casa dove dovrà officiare il rito. Poi é nuova linfa delle pseudo reali 'evocazioni' di Ed e Lorraine Warren (quelli Amity Ville per intenderci), famosi spiritisti capaci di risolvere casi 'impossibili' legati al demoniaco. Che ci si creda o meno 'Per ordine del diavolo' si focalizza su un omicidio compiuto da un ragazzo 'innamorato' che uccide il suo padrone di casa perché posseduto. A toglierlo dalle mani del boia i Warren ci mettono tutta la loro conoscenza dell'occulto andando a scavare nell'impossibile, ritrovando perfino una ragazza scomparsa e poi uccisa, per dare modo ai giudici di credere alla possessione. E dato che siamo negli Stati Uniti (terra delle opportunità e delle innovazioni) la giustizia contempla la probabilità del demonio come attenuante all’omicidio. E allora sono occhi illuminati dall'interno, rosari rabdomanti, segreti mai svelati, infarti (subito ristabiliti), altari per malefici demoniaci e una mazza giustiziera. A veder bene, dietro a tutto c’è una strega (di nero vestita) che vuole avvolgere il mondo nel male assoluto. Tutto il solito 'armamentario' che tanto fa spavento e terrore. Questa volta però al contrario dei suoi due predecessori, il film arranca afasico e spompato non generando mai vero orrore. Anche perché il grande contrasto tra la cronaca giudiziaria ed il paranormale (la vicenda anche se ambigua è vera ); dovrebbe creare tensione ogni volta che un indizio viene svelato. Invece il film diretto da Michel Chaves (che aveva diretto “difettoso” spin-off La LLorona) non trova mai un giusto equilibrio tra stregoneria e possessione, prendendo quasi da subito una deriva confusionaria che abbandona la “sfida” al demone, per focalizzarsi sulle malefatte di una “strega” (assurta al grado grazie ad un “padre” troppo all’interno della materia). Ne resta un film caotico, con qualche colpo di scena ad effetto, ma sostanzialmente noioso e pretenziosamente inutile.

Giudizio: *



(Venerdì 4 Giugno 2021)


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