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La difficoltà di essere donna, mamma e moglie

Naufragi

Perdersi tra le onde della vita


di Roberto Leggio


La difficoltà di essere donna, mamma e moglie. Maria è imprevedibile. Fragile bambina adulta e mentalmente inadatta. Ama incondizionatamente i suoi due bambini ed il marito, spesso assente per lavoro. Un evento tragico scompagina le carte e Maria dovrà lottare con tutte le proprie forze per tenere unita la famiglia.


Perdersi nelle onde della vita. Pesante disamina di una donna, mamma bambina nello tzunami di una esistenza difficile. Amara. Crudele. Buttata con dolore in un oceano di acque in tumulto deve imparare a diventare adulta con grandi sensi di colpa. Film di psicologie proletarie in una società che non aiuta e che, anzi, lascia che il moto ondoso affoghi qualsiasi aspettativa. Tragico e quasi psichiatrico, analizza il disagio di un anima incapace di affrontare il proprio destino, o meglio la costringe a fare delle scelte per prendere coscienza dell’essere e della propria vita. Con piglio drammaticissimo; la morte aleggia come una cappa sui personaggi; il regista Stefano Chiantini, immerge la trama in un oceano di sofferenza, che si fa metafora di una rinascita dopo aver affrontato un inferno personale. Ambientato in un "non luogo" nei pressi del mare, (non solo utero di vita ma anche imbuto di sofferenze); si regge tutto sulla personale interpretazione di Micaela Ramazzotti, essere umano incapace di gestire se stessa, elaborare lutti e sensi di colpa, che solo un tentativo di solidarietà con un'altra disperazione la aiuterà a diventare grande e trovare un punto fermo nel mondo. Quasi silenzioso, con dialoghi rarefatti e movimenti del corpo esplicativi, si abbarbica a soluzioni a volte incoerenti e confusionari, sprecando la possibilità di diventare un nuovo “capolavoro” (il dubbio è d’obbligo) di un possibile nuovo neo-neo-realismo.

Giudizio: **




(Venerdì 2 Luglio 2021)


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