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Fatevi sotto il gioco è ricominciato

Resident Evil: Welcome to Raccoon City

Uguale a prima, così nulla cambi


di Roberto Leggio


I mali della Farmaceutica e le sue devastanti sperimentazioni. Piove a Raccoon City, città già nata morta e destinata alla dannazione, quando Claire Redfield torna a casa dopo anni di auto esilio. Raccoon City è stata per anni la sede del colosso farmaceutico Umbrella Corporation, che in quei giorni ha deciso di traslocare. L’esodo della compagnia ha trasformato definitivamente la città in una landa desolata con un grande male che si annida sotto la superficie. Quando questo “male” viene liberato, un gruppo di sopravvissuti dovrà collaborare per scoprire la verità dietro la Umbrella Corporation e restare in vita.


Videoludopatici eccoci a noi. Siamo tornati a Raccoon City dove 'imperava' (impera?) La Umbrella Corporation con i suoi esperimenti farmaceutici. Quindi nuovi eroi, nuovi zombies, nuovo sangue. Uguale a prima così nulla cambi, questo reboot-prequel o raccordo ombelicale dei precedenti episodi 5 e 6, prosegue la solita lotta alla sopravvivenza in una notte 'piovosa' (per sottolineare di più la 'fine' del mondo?), prima che tutto venga distrutto e dimenticato. Il regista Johannes Roberts, amante del videogioco da cui è tratto, tenta di aggiornare la 'materia' ma fallisce nel tentativo, saccheggiando più del dovuto piccoli cult del cinema anni '70 e '80: Distretto 13, La città verrà distrutta all'alba e gli stessi precedenti Resident Evil. Operazione per fanatici del videogioco più venduto alla fine degli anni '80 (il film e ambientato nel 1988 così per tornare agli esordi e ricominciare tutto daccapo), che si aggrega attorno ad una sceneggiatura che non cerca la coerenza (molti passaggi avvengono senza una vera idea di scrittura), ma spingendosi nel più classico zombie movie. Prima dell'oggi Milla Jovovic sparava e sopravviveva in un mondo 'sopraffatto' dai non morti, mentre la nuova eroina (Kaya Scodelario) vive (e sopravvive) di fuoco e luce riflessa. Molto pantografato dal gioco di base, assistiamo all'apocalisse di corpi e di mostri, reiterando livelli e situazioni perpetrate nel tempo. Sangue, spari, urla e villa tentacolare (sotterranea) che (di)sotterra situazioni già viste in passato con un piglio più critico verso la tecnologia 'sanitaria' capace di diffondere virus modificati. Frecciatina mortale alla pandemia in corso? Nel buio l'ardua risposta.

Giudizio: * ½



(Giovedì 25 Novembre 2021)


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