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Il primo fantasy noir girato in Italia nella lingua dei segni

Intolerance

Un corto scritto e diretto da Lorenzo Giovenga e Giuliano Giacomelli


di Francesco Lomuscio


Intolerance è il primo fantasy noir girato in Italia nella lingua dei segni; Vincitore del bando Nuovo Imaie 2019. Prodotto dalla casa di produzione Daitona il film è scritto e diretto da Lorenzo Giovenga (Happy Birthday) e Giuliano Giacomelli (Profondo su Prime Video), tra i fondatori dello studio Daitona ed entrambi trentunenni. Lorenzo Giovenga e Giuliano Giacomelli collaborano insieme da oltre dieci anni. Autori del cult horror La progenie del diavolo, hanno co-diretto il cortometraggio con Franco Nero Gemma di Maggio e Intolerance.

In un ambiente metropolitano, filtrato dal bianco e nero, si muove un solitario senzatetto sordomuto fin dalla nascita. Seguiamo il nostro personaggio nella sua quotidianità e nella sua routine: da quando cerca di accendersi una sigaretta trovata per terra a quando si raccoglie nel suo giaciglio per andare a dormire. Tuttavia durante una nottata piovosa la sua quotidianità è rotta da un evento inaspettato: vestendo per una volta i panni dell’eroe, il senzatetto salva una ragazza indifesa da un tentativo di stupro. La ragazza, scossa e commossa, lo ringrazia e cerca di trovare un modo per sdebitarsi. Il senzatetto non vuole nulla in cambio fino a quando dalla schiena della ragazza escono due incredibili ali…

Una storia piccola, intima e delicata. Una vicenda che prende spunto da un certo cinema del reale ma che alla fine abbraccia tutto ciò che potrebbe sembrare l’esatto opposto: ovvero l’immaginazione, il fantastico e il paradosso.

Da un punto di vista produttivo i valori del corto vertono principalmente su alcuni aspetti: la recitazione interamente in lingua dei segni, il suono che prende il punto di vista di una persona sorda, le ali del personaggio femminile realizzate in VFX e la splendida fotografia interamente in bianco e nero.

Per la lingua dei segni la produzione si è avvalsa del sostegno di Claudio Bottaro, presidente della FIAS (Federazione Italiana Associazione Sordi), che ha fatto da coach agli attori sia in fase di preparazione che durante le riprese.
Il lavoro sull’audio è stato affidato a Leonardo Paoletti, Jacopo Lattanzio, Enrico Roselli.

Grazie a loro tre è stato possibile sperimentare il cortometraggio interamente dal punto di vista di una persona sorda, creando un unicum nel panorama cinematografico. Spiegano i registi “Il lavoro sull’audio è stato sperimentale: per trasmettere allo spettatore l'udito di un sordo il cortometraggio ha cercato di sonorizzare il silenzio. E' stato un lavoro davvero arduo e si è creato un unicum nel panorama cinematografico”.

Gli attori sono Marco Marchese e Marial Bajma Riva. Agli effetti speciali ha invece lavorato Nicola Sganga, David di Donatello per il Racconto dei racconti (2015).


Marco Marchese in una scena del film



Da un punto di vista produttivo i valori del corto vertono principalmente su alcuni aspetti: la recitazione interamente in lingua dei segni, il suono che prende il punto di vista di una persona sorda, le ali del personaggio femminile realizzate in VFX e la splendida fotografia interamente in bianco e nero.

Per la lingua dei segni la produzione si è avvalsa del sostegno di Laura Santarelli, presidente della FIAS (Federazione Italiana Associazione Sordi), che ha fatto da coach agli attori sia in fase di preparazione che durante le riprese.
Il lavoro sull’audio è stato affidato a Leonardo Paoletti, Jacopo Lattanzio, Enrico Roselli.

Grazie a loro tre è stato possibile sperimentare il cortometraggio interamente dal punto di vista di una persona sorda, creando un unicum nel panorama cinematografico. Spiegano i registi “Il lavoro sull’audio è stato sperimentale: per trasmettere allo spettatore l'udito di un sordo il cortometraggio ha cercato di sonorizzare il silenzio. E' stato un lavoro davvero arduo e si è creato un unicum nel panorama cinematografico”.

Gli attori sono Marco Marchese e Marial Bajma Riva. Agli effetti speciali ha invece lavorato Nicola Sganga, David di Donatello per il Racconto dei racconti (2015).


Marco Marchese e Marial Bajma Riva in una scena del film



(Venerdì 10 Dicembre 2021)


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