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Rivisitazione onirica e rock del classico di Sofocle

Elettra - Tanta famiglia e così poco simili -

Dal 25 marzo al 3 aprile a teatro Vascello di Roma


di Oriana Maerini


Spogliare i miti del loro pathos storico e rappresentarli in una luce moderna, mettere in scena il dramma famigliare del classico sofocleo con personaggi immersi in uno spazio onirico per convincere lo spettatore. Non era facile rivisitare la dimensione storica e non deludere i filologi che rivendicano la conservazione dell'antico. Il drammaturgo Hugo Von Hofmannsthal ci è riuscito rivisitando il mito e creando una tragedia moderna che, rivediamo, ora, in nuovo adattamento di Andrea Baracco che cura anche la regia con lo spettacolo Elettra - Tanta famiglia e così poco simili proposto e prodotto dal teatro Vascello di Roma, in scena dal 25 marzo al 3 aprile.
Attenzione, la vicenda ed i personaggi della tragedia di Sofocle ci sono tutti, ma in una chiave diversa, psicologica ed onirica più che mai attuale ai nostri giorni.
E' un dramma tutto al femminile con tre donne infelici, dilaniate dal lutto e dal senso di colpa, che inseguono realtà diverse dalle proprie: Crisotemi rivendica la voglia di seppellire i fantasmi e vivere la sua femminilità, Elettra figlia e orfana invoca la vendetta e la morte della madre, Clitennestra l'uxoricida è attanagliata da lucubri incubi notturni di cui si sente vittima.

Manuela Kustermann e Alessandro Pezzali


Tre donne affascinano lo spettatore su un palcoscenico cupo ma essenziale, elegante e moderno grazie alla scenografia firmata da Luca Brinchi e Daniele Spanò dove gli attori si muovono fra vesti bianche, quasi ad emulare i fantasmi delle figure maschili di Oreste ed Agamennone, microfoni e giochi di luce.
Elettra (una bravissima Flaminia Cuzzoli) in abiti da teenager con le sue canzoni rock potrebbe rappresentare le donne che subiscono ancora oggi soprusi e violenze. E' una iena, una bestia feroce assetata di sangue, vendetta e di morte, che sfoga la sua rabbia con il rock e grida sconnesse invocando giustizia, Crisotemi (Carlotta Gamba) è il suo alter-ego, diafana e pura, una donna che ha perdonato la madre e che ambisce solo ad una vita normale di sposa e madre, Clitennestra (un'iconica e brava Manuela Kustermann) una donna che, pur nella sua bellezza regale, mostra senilità e fragilità appoggiandosi ad un bastone. Appare più vittima che carnefice, schiava dei suoi sensi colpa e dai fantasmi del suo passato.

Flaminia Cuzzoli nei panni di Elettra


Questo nuova messa in scena del dramma di Sofocle piace e coinvolge il pubblico perché mette in scena la psicologia di un ritratto famigliare spezzato da una memoria tragica che non si vuole cancellare. Crisi e conflitti atavici della convivenza. Non a caso il sottotitolo “Tanta famiglia, e così poco simili”, che rievoca la risposta Amleto allo zio Claudio che lo sollecita sul tema, spiega indiscutibilmente la condizione dei personaggi così divisi e diversi nelle loro ossessioni e passioni.
Cinematograficamente parlando un parallelo potrebbe essere indicato con la commedia tragicomica Parenti serpenti di Mario Monicelli, dove la famiglia implode fra frustrazione, menzogna e delitto.

ELETTRA, tanta famiglia e così poco simili.
Al Teatro Vascello di Roma dal 25 marzo al 3 aprile 2022
di Hugo Von Hofmannsthal Kustermann, Flaminia Cuzzoli, Carlotta Gamba, Alessandro Pezzali, adattamento e regia Andrea Baracco
scene Luca Brinchi e Daniele Spanò
costumi Marta Crisolini Malatesta
disegno luci Javier Delle Monache
musiche originali Giacomo Vezzani
datore luci Giuseppe Incurvati
macchinista Danilo Rosati
aiuto regia Sofia Balossino
con il patrocinio di Forum Austriaco di Cultura
produzione La Fabbrica dell'Attore - teatro Vascello
ph Manuela Giusto


Carlotta Gamba nel ruolo di Crisotemi



(Lunedì 28 Marzo 2022)


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