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Nello spazio profondo della propria “casa”

Gagarine

Resistenza civile e sociale in uno “spazio” di periferia


di Roberto Leggio


Youri, 16 anni, ha vissuto tutta la sua vita a Gagarine Cité, un vasto progetto di alloggi popolari in mattoni rossi situato nella periferia di Parigi. Dall’alto del suo appartamento, Youri ha sempre sognato di diventare un astronauta. Ma quando trapelano i piani per demolire il complesso immobiliare, Youri si unisce alla resistenza. Con i suoi amici Diana e Houssam, intraprende una missione per salvare Gagarine, trasformando la proprietà immobiliare nella sua “astronave”, prima che scompaia nello spazio per sempre.


Un complesso residenziale in una banlieu parigina (che potrebbe trovarsi in una qualsiasi borgata di una grande città), è il paradigma di un “astronave” zeppa di umanità che deve essere salvata. Youri, il ragazzone nero che sa tutto sulle stelle e i pianeti, e il punto di riferimento di questo micromondo in via di estinzione. Con molta poetica e molta, moltissima invenzione il film di Fanny Liatard e Jeremy Trouilh, amplifica il dolore e il senso di abbandono da un luogo in cui si è vissuti (magari nati e cresciuti). Cosi Youri da solo nel suo 'infinito' domestico, come il cosmonauta dal quale il palazzone ha preso il nome; si industria a creare la sua navicella spaziale terrena mentre gli operai sigillano l'edificio con mattoni e lastre di legno a colpi di martello e colpi di cazzuola. L'aura fiabesca è insita dall'inizio alla fine, soprattutto nella parte centrale, quando Youri con cavi, residui elettronici, pannelli luminosi, si muove e 'fluttua' come in un hub fantascientifico. Il 'primo uomo' sulla terra a difendere il suo 'spazio' vitale, è il grido alla sopravvivenza di chi, senza casa, senza un vero lavoro, senza un luogo dove andare, é costretto a considerarsi vivo. Il finale magnifico, sognante e maledettamente terreno è la chiusa di un vero viaggio nella 'galassia' di un “vincente” costretto, come il maggiore Tom di bowiana memoria, a fluttuare nel proprio sogno di resistenza. Imperdibile.

Giudizio: ****



(Venerdì 20 Maggio 2022)


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