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Punk Rock a Grosseto con molte difficoltà

Margini

Piccolo capolavoro premiato alla Mostra del Cinema di Venezia 2022


di Roberto Leggio


Grosseto, 2008. Edoardo, Iacopo e Michele sono i giovani membri di un gruppo punk. Stanchi di suonare tra sagre e feste dell’Unità, hanno finalmente l’occasione di riscattarsi aprendo la data bolognese dei Defense, famosa band punk hardcore americana. Quando il concerto viene annullato, i tre non si danno per vinti: se non possono andare a Bologna a suonare con i Defense, allora saranno i Defense a venire a Grosseto. Il piano, però, si rivela più difficile del previsto: i paradossi della vita di provincia trasformano ogni dettaglio in un problema insormontabile, mettendo in discussione la riuscita dell’impresa ma soprattutto ciò; a cui i tre tengono di più: la loro amicizia.


La provincia è una gabbia senza scampo, soprattutto se vivi in Maremma. La provincia di Grosseto è comunque una cosa a parte: poca cultura, con il razzismo dilagante e sottotraccia, con una grande propensione alla litigiosità, la promiscuità sentimentale e soprattutto una scollatura dal presente. Margini di Niccolò Falsetti e Francesco Turbant però non è così drammatico. Riesce a parlare della 'gente rozza' del grossetano (dall'acronimo GR dalla targa della provincia) con leggerezza e tanta ironia. E’ un film sul rock. Anzi su una band punk rock del 2008 che nonostante gli sforzi non riesce ad arrivare da nessuna parte (pensare punk rock a Grosseto e di per sé un ossimoro) e che sogna di far approdare un'altra punk band più blasonata (tra l'altro straniera) in città. Rileggendo l'incipit si comprende che sarà difficilissimo, anche perché la mentalità poco aperta perfino delle istituzioni non comprende l'opportunità che un concerto di grande portata possa dare lustro (per un paio di giorni) ad un luogo dove tutto resta in superficie. Ridendo delle avventure e gli sforzi dei tre musicisti, che fanno di tutto per scuotere l'apatia, viene in mente la migliore commedia all'italiana del bel tempo che fu (compreso il più "recente" Ovosodo di Paolo Virzì). Gli attori (quasi tutti esordienti) presi dalla strada, riescono a dare genuinità ad una pellicola che verrebbe da dire necessaria e coraggiosa per come mostra le contraddizioni di un qualsiasi "non luogo" italiano. Scritto e diretto a quattro mani dagli stessi registi, Margini sottolinea la difficoltà di vivere agli antipodi di un paese sempre più lontano dalla metropoli (“Siamo a 200km da tutto” come asserito dai protagonisti) e dalla quale è molto difficile “fuggire”. Nonostante alcune sbavature e ingenuità, il film è davvero un esordio da tenere d’occhio. Non a caso Margini ha vinto il premio della Settimana della Critica alla 79ª edizione del Festival di Venezia.

Giudizio **1/2



(Sabato 10 Settembre 2022)


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