 Ognuno ha il proprio “multiverso” segreto Everything, Everywhere, all at once Avventura multistrato, colorata, folle (affermazione) nei “mondi” accanto
di Roberto Leggio Evelyn Wang gestisce una piccola lavanderia a gettoni. Ha una figlia adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un matrimonio alla frutta. Un controllo fiscale di routine diventa inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene trascinata in una avvincente e coloratissima avventura nei multi versi della sua personalità. Superati i primi sgomenti, comprende che per una assurda logica del “destino”, deve salvare le logiche degli universi che attraversa attingendo a tutto il suo coraggio per sconfiggere un nemico all'apparenza inarrestabile e riportare l’armonia nella sua famiglia.

Le tasse da pagare sono lo scotto di una vita (forse) mal vissuta. I tributi che la protagonista di questo multivorticoso filmone che frulla tutto lo scibile dei generi cinematografici, sono le colpe e le mancanze che dall'infanzia all'età adulta si ripercuotono nel futuro proprio e dei propri conviventi. La metafora è semplice, ma al contempo complicata. Come è cervellotica la trama (in molti punti perfino inestricabile) che nonostante gli 'spiegoni' per far raccappezzare il pubblico resta per lo più incomprensibile. In ogni modo divertono i continui salti negli universi paralleli (quello con gli esseri umani con le dita a wurstel e spessissimo), nei quali i personaggi imparano ad usare capacità (spesso subamane ed intellettuali) per sopravvivere alle avversità e migliorare il loro presente. Come in Matrix prima maniera (mai citato e in ogni caso evocato) lo scopo è cambiare la 'fonte' e cambiare il destino di tutti. Pacificare se stessi e trovare il giusto equilibrio per amare il prossimo... soprattutto capire che i figli, che in fondo sono il nostro riflesso migliore. Capaci fin da bambini di camminare sulle loro gambe senza restrittive imposizioni.
Giudizio **

(Giovedì 6 Ottobre 2022)
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