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Insuperabile Sonia Bergamasco nelle vesti della profetessa inascoltata

Resurrexit Cassandra

Al Teatro Vascello di Roma dal 4 al 9 ottobre


di Oriana Maerini


Roma. Standing ovation per Sonia Bergamasco eccellente protagonista di Resurrexit Cassandra, al Teatro Vascello, nelle vesti della sacerdotessa troiana, figlia di Ecuba e Priamo, profetessa inascoltata, morta nella fortezza di Micene, dove l’ha condotta prigioniera Agamennone.
Sonia-Cassandra ipnotizza lo spettatore con il suo sguardo, i suoi gesti, la sua rabbia e le parole di condanna verso l'umanità cieca e sorda alle sue profezie. Lo spettacolo, testo poetico e potente, di Roberto Cappuccio, ideato, diretto e allestito da Jan Fabre è più che mai attuale oggi con il j'accuse contro la stupidità dell'uomo che sta distruggendo il pianeta azzurro pur avendone consapevolezza. La scenografia, firmata anch'essa da Fabre, è minimale: sul palco Cassandra è sola, circondata da serpenti a sonagli di legno che, secondo la leggenda, le avrebbero donato le sue doti profetiche. Protagonista assoluta con le sue vesti/pelle che svelano colori diversi quando cadono come petali di rosa. La messa in scena è struttura in cinque movimenti, cinque umori, cinque colori, cinque elementi, intorno ai quali, ad ogni cambio di veste, si snoda il discorso che Cassandra rivolge all’Umanità: Nebbia,Vento, Fuoco e Fumo, Vapore, Pioggia.


Il lungo, elegante e tetro vestito nero con strascico dell'entrata in scena anticipa la drammaticità e l'ineluttabilità delle sue profezie. Una Cassandra visionaria che ricompone il suo corpo separato e torna a predire, con dolore quasi folle, le tragedie impossibili da evitare per la stoltezza degli umani. Dietro di lei, alla staticità si contrappone la proiezione della sua immagine furibonda che agita nello spazio un'ascia. Per passare da un momento all'altro l'attrice cambia vestito, dal nero al rosso luccicante come il sangue dei giovani troiani morti, come lei aveva profetizzato, trafitti dalle armi degli Achei. Dal rosso al blu della modernità decadente. Ad ogni passaggio Cassandra ripercorre il dolore degli eventi nefasti che si sarebbero potuti evitare. Dal blu al verde: Sonia/Cassandra partecipa alle vicende della natura del nostro secolo. Le descrive muovendo le braccia come rami di un albero, il corpo come un tronco smosso dal vento. Annuncia, quasi straziata, le sventure che distruggeranno il nostro universo.

Sonia Bergamesco in scena- Foto di Hanna Auer

L’ultima metamorfosi rappresentata con il suo vestito è bianco, colore della purezza originale è una speranza: un appello accorato di Cassandra che invoca tutti ad ascoltarla, di agire insieme per salvare il pianeta e liberare, finalmente, la sua anima dalla terra che la rende impura, folle, puttana, per congiungersi all’infinito amore verso il cielo.
Il pubblico applaude per la bellezza e la profondità del messaggio ma esce con l'amaro in bocca. La sensazione, quasi certezza, che anche questa volta Cassandra non sarà ascoltata.



(Venerdì 7 Ottobre 2022)


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