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Finale “incongruo” di una saga mitologica

Halloween Ends

Mike contro Laurie (più qualcun altro)… nella notte cupa di Haddonfield (che forse rivedrà il sole)


di Roberto Leggio


Quattro anni dopo gli eventi di Halloween Kills, Laurie Strode è intenta a scrivere le sue memorie dopo essere scampata all’ultimo attacco di Micheal Myers insieme a sua nipote Allyson. Di Mike non si hanno più notizie e non è stato mai più avvistato. Così l’anziana Laurie può finalmente riprendersi la sua vita e dare inizio ad una nuova vita, senza il tormento vissuto per decenni dato dalla paura di un “possibile” ritorno di suo “fratello”. A spazzare via questo momento di tranquillità è la notizia che un ragazzo, accusato ingiustamente di un omicidio di un bambino avvenuto anni prima a cui faceva da babysitter, viene bullizzato da un gruppo di ragazzi. Da questo momento ha inizio una spirale di violenza che porterà Laurie a fare i conti definitivamente con un male che non è mai riuscita a controllare.


Sotto la maschera.... IT. Che ci crediate o meno Michael Myers è il male assoluto inventato da Stephen King (che dovrebbe incazzarsi un po'); così non si capisce quale sia il crossover dell'altro. Non ce lo aspettavamo certo, ma per dare una indegna sepoltura allo spauracchio della notte delle streghe, scopriamo che Mike vive nelle fogne e che ogni tot di anni riemerge per fare un po' di casino a colpi di arma da taglio per tornarsene nelle tenebre fetide. Sconcertante nevvero? Così senza starci a girare tanto intorno, capiamo che il mostro che ha terrorizzato Haddonfield, la vita intera di Laurie Strode, che accoppato non si sa quante persone per decenni, e che è stato assurto a male assoluto dalla popolazione della cittadina dell’Illinois (facendola diventare ancora più spaventevole del mostro stesso); non è altro che una delle tante forme del mutaforma (perdonatemi il bisticcio lessicale) di Derry (la correlazione è ovvia). In questo modo abbiamo una spiegazione magistrale alle varie morti e resurrezioni di un icona horror che ha spaventato le platee per quattro decenni, in quanto il male non muore mai. Come cita il titolo esaustivo, la saga di Halloween finisce. A non convincere è il modo in cui lo fa. Anche perché (senza approfondire uno spoiler "splatterato' fin dall'inizio) ad un certo punto ci sono due assassini in una notte delle streghe dove nessuno è mascherato o intento a fare 'dolcetto o scherzetto'. Ma dove tutti sono pronti a fare da giustizialisti. Una svista voluta o ragionata dal regista David Gordon Green per dare al film una spiazzante e coraggiosa rilettura di tutta la saga? Non lo aiuta perfino la sceneggiatura scritta a quattro mani sinistre che raschia il barile pur di dare spessore ad una mitica che si è trascinata oltre il dovuto. Laurie Strode (una compiaciuta Jamie Lee Curtis anche produttrice esecutiva del film), fa la sua parte e chiude definitivamente il cerchio con il suo “baubau” privato. Ma come suggerisce “il male ha molte forme” scritto di suo pugno… il reboot è dietro l’angolo. Di innocenti da ammazzare e babysitter da spaventare, nella notte di Halloween ce ne saranno a bizzeffe.

Giudizio *



(Giovedì 13 Ottobre 2022)


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