 Viscerale disamina di due ragazzi “dannati” dalla terra dell’abbondanza Tori e Lokita I "dimenticati" schiavizzati dalla criminalità
di Roberto Leggio Tori e Lokita sono due ragazzi africani che si sono incontrati sul barcone che li ha portati in Europa. Sono due fuggitivi, tra i tanti trasfughi dalla povertà con il sogno di una vita migliore. Comprendendosi al volo, in quanto figli della stessa “terra”, decidono di riconoscersi fratelli (lei è del Benin, lui è camerunense), ma in Belgio lo devono dimostrare. Non potendolo fare, i due si trovano in balia di un’Europa che ha già “deciso” per loro di essere facile preda della criminalità. La ricerca della dignità cancellata da leggi ingiuste. L’unico modo per sopravvivere è piegarsi al mondo che li vuole “nuovi schiavi dimenticati”.

Viscerale disamina della vita "aliena' degli immigrati africani nella terra dell'abbondanza. Tori e Lokita, alla ricerca di documenti per una vita serena e lavorativa, si ritrovano schiavi in terra straniera perché quello è il loro inevitabile destino. I fratelli Dardenne uguali a sé stessi (se non lo fossero non sarebbero così ficcanti) mostrano la vita grama di due esseri umani nel fiore degli anni costretti a spacciare, vendere il loro corpo per mandare soldi a casa e pagare il trafficante che gli ha 'permesso' di arrivare in Europa alla disperata ricerca di dignità. Con la telecamera a spalla attaccata ai loro volti, i due ragazzi devono considerarsi fratelli (si sono conosciuti sul barcone prima di approdare in Belgio) per diventare cittadini europei con un lavoro dignitoso e una scuola che possa garantirgli un futuro. Tori e Lokita sono due adolescenti; fratello e sorella non per questione di sangue ma per solidarietà e per sopravvivenza. Ma 'assurde' leggi europee non permette loro di evolversi, diventare famiglia a tutti gli effetti. I loro sogni sono destinati a naufragare con la malavita che li sfrutta vendendo droga e volendo li sequestra per un tornaconto criminale. I Dardenne non hanno paura di mostrare l'indicibile, gettano però la realtà negli occhi degli spettatori di questi ultimi che per la maggior parte delle persone 'civili e accoglienti' (solo a parole) sono immigrati di merda e non carne da macello senza possibilità alcuna. Fin dalla prima immagine veniamo spinti nella vita di questi due 'nostri figli' destinati alla dannazione davanti alla cecità di regole, leggi, commi di un labirinto burocratico che porta alla illegalità per sopravvivere e che non prova solidarietà verso gli ultimi. Relitti in un mare tempestoso.
Giudizio: ***

(Giovedì 10 Novembre 2022)
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