 “Prima danza, poi pensa…” Magic Mike - The Last Dance Balla, ama, seduci
di Roberto Leggio Dopo una lunga pausa e in seguito ad un affare fallito che lo ha lasciato al verde (compreso la crisi economica generata dalla pandemia da Covid 19), costringendolo a lavorare come bar tender nei locali della Florida, per “Magic” Mike Lane è giunta l’ora di tornare sul palco. Con la speranza di partecipare a quello che considera l’ultimo show della sua carriera, Mike si dirige a Londra con una donna ricca e altolocata che lo attira con un’offerta che non può rifiutare… e un’agenda già pianificata. La posta in gioco è altissima quando Mike scopre cosa ha veramente in mente la donna: riuscirà, insieme ad un nuovo gruppo di ballerini da rimettere in carreggiata, ad essere in grado di farcela?

Diciamolo subito: il film è un tripudio di corpi scolpiti, sudati alla bisogna e camicie e t-shirt strappate. Niente di più e niente di meno. Il nuovo film sugli streepers inaugurato ormai una decina di anni fa dal quel genio (a volte incompreso) di Steven Soderberg è una sorta di musical, dove si mostra la possibilità delle donne di poter scegliere il “maschio” perfetto. Macho sarebbe meglio. Almeno questo vorrebbe essere il senso del terzo episodio (terza fase di Mike Lane, il ballerino streeper nato dalla necessità di avere un presente migliore). Ma ci riesce veramente? Forse in parte. Ed è strano perché in un mondo in cui il maschio ha scoperto il movimento Me Too, che da dignità alle donne (tutte e di tutte le età e di tutte le etnie), vessate e violentate per un tornaconto di successo; è quasi una ipocrisia. Invece, fin dalle prime immagini (e la bellissima sequenza erotico-danzante tra Channig Tatum e Salma Hayek Pinault) capiamo dove il film vuole andare a parare. La danza, con corpi in sincrono perfetto, è un ballo di seduzione e che l’amore conta più del sesso. Tutto qui, nient’altro. E perché non dovrebbe esserlo se in tutto il film toraci muscolosi si muovono liquidi sfiorando i corpi di donne compiaciute di essere tentate? Con una sceneggiatura purtroppo ripetitiva, questo strano e malizioso musical (tutto si svolge dentro un teatro primi Novecento) si regge unicamente sulle suggestive e azzeccate coreografie di Alison Faulk e Luke Broadlick, che riescono a creare uno spettacolo nello spettacolo sapendo calibrare perfino l’acqua a scena aperta. Steven Soderberg mantiene confusamente le promesse di chiudere l’impertinente trilogia che ha sempre voluto essere lo specchio del sogno americano: inventarsi un lavoro per affermarsi nella vita. Anche se in quest’ultimo capitolo in filigrana si può leggere la crisi economica generata dalla pandemia che ha contagiato qualsiasi ceto sociale. Tralasciando qualsiasi analisi socio-politica, “l’ultima danza” di Mike Lane, resta una im-perfetta commedia romantica a suon di musica dance.
Giudizio: **1/2

(Giovedì 9 Febbraio 2023)
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