Altro giro, altra corsa, di una saga diventata parodia di se stessa
di Roberto Leggio
Dopo essere sopravvissuti alla furia omicida di Ghostface che sconvolse Woodsboro per la terza volta, le sorelle Sam e Tara Carpenter, insieme ai gemelli Chad e Mindy Meeks, lasciano la cittadina per ricominciare una nuova vita a New York e lasciarsi il passato alle spalle. Tuttavia, anche nella grande città si ritroveranno ad avere a che fare con un nuovo Ghostface e la sua lama affilata.
Ci risiamo. Ghostface torna su piazza e ha di nuovo sete di sangue. I morti ammazzati si spostano da Woodsboro a New York, ma le strade della Grande Mela si restringono in appartamenti di studenti universitari, vicoli bui e un magazzino/museo con tutto l’armamentario del Killer dalla maschera bianca deformata. I protagonisti sono come nel precedente episodio (uscito solo su piattaforme), le due sorelle Carpenter (no omen); sopravvissute e fuggite dalla città “cimitero” dell’intera saga per trovare un po’ di pace. Ma come si sa la lama (o le lame) è sempre pronta a calare su nuovi ignari giovani morituri (spesso idioti e pasticcioni) anche lontano dall’Ermo Colle. Questo episodio, come il solito, gioca largamente con il cinema di genere, citando, omaggiando, replicando, ironizzando e rivangando “situazioni” passate con un’aura ancora più fantastica dove profonde ferite si riducono solo a “graffi” sanguinanti che non uccidono nessuno. Al sesto episodio Scream, espanso più del solito per portare avanti la baracca, ha la vertigine di essere più grottesco del prototipo, ma continua imperterrito a battere strade di sangue solamente per ipotizzare altre “innocue” puntate. I fans sfegatati di Ghostface si divertiranno un mondo…. Ma tutti gli altri?