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Al Teatro Argentina di Roma dal 14 marzo al 2 aprile

Uno sguardo dal ponte

Trasposizione teatrale del dramma di Arthur Miller. Regia di Massimo Popolizio


di Oriana Maerini


Gli spettacoli proposti dal Teatro Argentina non deludono mai, soprattutto quando la regia e l'intepretazione sono affidate ad un mostro sacro come Massimo Popolizio (Foto a sinistra. © Yasuko Kageyama) che torna sul palcoscenico del teatro più bello di Roma per la terza volta in questa stagione. Dopo il successo di M - Il figlio del secolo Popolizio ha scelto di mettere in scena, dal 14 marzo al 23 aprile, una delle opere più famose di Arthur Miller: Uno sguardo dal ponte, dramma di una passione, ispirato da un fatto di cronaca, realizzato nel 1955 in Italia e rappresentato per la prima volta nel 1958 dal grande regista Luchino Visconti, protagonisti Paolo Stoppa e Rina MorelliSidney Lumet che vedeva protagonista Raf Vallone.

Massimo Popolizio ha scelto proprio la cifra stilistica cinematografica come riferimento per questo nuovo allestimento che ha generato applausi a non finire e standing ovation. Una scenografia minimale che ripropone l'appartamento della famiglia di Eddie Carbone (il protagonista impersonato da Popolizio), un portuale immigrato dalla Sicilia che ospita a Brooklyn due cugini della moglie immigrati clandestinamente. Sopra una struttura orizzontale, quasi un effetto speciale, che simula un ponte, con fasci di luce e rumori di treni. Il regista usa la tecnica del fash-back avvalendosi della figura di un narratore (l'avvocato Alfieri, strenuo difensore della legge) che anticipa al pubblico i tratti fondamentali della tragedia; il dramma di un uomo dilaniato e sconfitto da una passione incestuosa per la nipote diciottenne. Una grande storia raccontata come un film, ma a teatro.

Lorenzo Grilli, Valentina Sperlì, Massimo Popolizio, Gaja Masciale-© Yasuko Kageyama

Così la fine è nota ma lo spettacolo affascina ancora di più perché racconta l'ineluttabilità di un destino orribile causato dalla morbosa passione che domina il capofamiglia nonostante i suoi principi morali, i consigli e gli avvertimenti ricevuti. "Questo testo - dichiara Popolizio - assomiglia molto ad una sceneggiatura cinematografica, e che, come tale, ha bisogno di primi, secondi piani e campi lunghi..." Il regista mette a fuoco ottime "inquadrature" dei personaggi come quelle in cui pone in ridicolo Rodolfo, il biondo cugino, innamorato della nipote Caterina per insinuare la sua omosessualità e mandare a monte le nozze.

Uno spettacolo classico da non perdere per la geniale trasposizione che rende più reali i conflitti, le passioni, la vendetta, il razzismo, insomma la vita. Popolizio sceglie e dirige attori bravissimi la cui recitazione è magistrale.

Massimo Popolizio, Gaja Masciale-© Yasuko Kageyama

Uno sguardo dal ponte
di ARTHUR MILLER
traduzione Masolino D’Amico
regia Massimo Popolizio
con Massimo Popolizio - Eddie Carbone
Valentina Sperlì - Beatrice Carbone
Michele Nani - Avvocato Alfieri
Raffaele Esposito - Marco
Lorenzo Grilli - Rodolfo
Gaja Masciale - Catherine
Felice Montervino - Tony
Marco Mavaracchio - I Agente
Gabriele Brunelli - II Agente
Marco Parlà - Louis

scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Gianni Pollini
suono Alessandro Saviozzi

Produzione Compagnia Umberto Orsini
Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ERT - Teatro Nazionale



orari: martedì, giovedì e venerdì ore 20.00 | mercoledì e sabato ore 19.00 | domenica ore 17.00 | giovedì 23 marzo ore 17.00
durata: 90 minuti senza intervallo



(Sabato 18 Marzo 2023)


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