 Amoro puro e generoso, contro le convenzioni Stranizza d'Amuri Un’estate di scoperta, infuocato dal Mondiale del ’82 e dall’intolleranza
di Roberto Leggio Sicilia 1982. Mentre le televisioni trasmettono i Mondiali di calcio e gli italiani sperano nella Coppa del Mondo, due adolescenti sognano di vivere il loro amore senza paura. Gianni e Nino si incontrano per caso e poi si amano per scelta. Il loro amore sarà puro e sincero, ma non può sottrarsi al pregiudizio del paese che non comprende e non accetta. Il loro amore non sarà compreso nemmeno dalle rispettive famiglie, generando così un conflitto interno forte e doloroso. Stranizza d’amuri racconta il sogno di amarsi senza paura.

Due colpi di pistola spensero la vita a due adolescenti siciliani nel 1980. Gianni e Nico erano amici. Gianni e Nico si volevano bene. Gianni e Nico si amavano. Gianni e Nico scoprirono un acerbo amore omosessuale. Il caso fu archiviato come omicidio suicidio e tutto fini li. Perché in quei 'strani giorni' di una vicenda del genere non se ne poteva parlare. In fondo perché erano solo due subumani contromatura. Epiteti duri per amplificare il pregiudizio di una mentalità di una terra solidamente attaccata al machismo e al maschilismo tout cort. La vicenda arriva adesso sugli schermi nel film di debutto dietro la macchina da presa di Giuseppe Fiorello. L’orologio viene spostato in avanti di due anni in quella famosa estate del campionato mondiale del 1982, quella dei gol di Paolo Rossi. Una estate che brucia in fretta l'amicizia amorosa di due quindicenni nel fiore della loro adolescenza. Da una parte c'è Gianni il più chiacchierato, dall'altra Nico acerbo ragazzo che scopre le sue pulsioni e una amicizia vera. Il contesto però è malato. Inaccettabile. La Sicilia che viene firmata sottolinea la feroce intransigenza dei popolani, la poca cultura e la totale chiusura nei confronti di chi è diverso e si abbavera nelle pulsioni più genuine ed innocenti. Ma quello che colpisce di più è che anche entrambe le famiglie dei due ragazzi (sbilanciate da madri sottomesse dall'ottusita dei propri compagni) sono il primo veicolo di chiusura verso un amore non consentito. Beppe Fiorello mette anima e corpo dirigendo un film profondo che tocca un tema attualissimo senza dare giudizi. Paradigmando i contrasti forti della sua terra orchestrata dalle canzoni più famose di Franco Battiato. Non un capolavoro ma un film coraggioso, forse un po' troppo sfilacciato nella parte centrale, sapendo dosare il dramma che verrà consumato con un capacità fuori dal comune. Bravissimi i due protagonisti (Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro) che sebbene alle prime armi regalano una interpreatazione pura e generosa. Entrambi da tenere d’occhio.
Giudizio: **1/2

(Giovedì 23 Marzo 2023)
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