 La dissoluzione del PCI nel risveglio disincantato di un “giovane” militante Quando La scomparsa degli ideali della sinistra storica e le contraddizioni del presente
di Roberto Leggio Il 13 Giugno 1984, durante i funerali di Enrico Berlinguer, Giovanni giovane militante del Pci, in attesa dell’esame di maturità cade in coma per una palo finitogli in testa. Si risveglia miracolosamente ormai uomo 31 anni dopo in ospedale cattolico e viene accudito da una giovane suora che l’ha preso in cura. Giovanni si ritrova così in un mondo cambiato alla radice, dove tutti gli ideali della sinistra storica non ci sono più, la sua ragazza si è sposata con il suo migliore amico, la tecnologia ha “sostituito” la ragione e nei ristoranti vengono proposti pietanze dai nomi incomprensibili. Con molta nostalgia, rabbia e dispiacere Giovanni, come un viaggiatore del tempo deve accettare il nuovo presente, arrivando alla conclusione che ai suoi tempi tutto era più semplice e che la vita, nonostante tutte le sue aspettative, era molto meglio prima.

Il quid è semplice: meglio prima o adesso? Il peso della risposta è il viatico di Giovanni risvegliatosi dopo un coma lungo 31 anni. Dal funerale di Enrico Berlinguer nel 1984 al 2015 (perché non al giorno d'oggi?) é successo di tutto. Soprattutto in Italia. La dissoluzione del PCI e tutte le sue varie correnti. Il fulcro della storia del nuovo film di Walter Veltroni (tratto da un suo romanzo) è proprio il ritorno alla vita terrena di un ex ragazzo militante saldamente legato al partito e alla sua ideologia. Come una sorta di Dante disincantato, il “risvegliato” si ritrova nel nuovo millennio e dentro le sue mille contraddizioni. Ma il nocciolo, nonostante le diramazioni sentimentali, è che sotto il microscopio si mette il naufragio della sinistra e dello sfascio delle sue correnti. Un film per nostalgici sentimentali che sognavano un mondo diverso senza compromessi. Il tema è forte ma è il modo in cui è raccontato che non funziona come dovrebbe in quanto non trova mai il coraggio di oltrepassare la forza di quel “c’era una volta”; tanto che pare di assistere alla versione sgonfiata di Goodbye Lenin, senza le mille implicazioni e i vuoti incolmabili lasciati alle spalle (al posto dei sottaceti nel vasetto di vetro c'è il portone chiuso di via delle Botteghe Oscure). Veltroni critica la sinistra ma non riesce ad uscire da certi riformismi radical chic che hanno seppellito per sempre il sole dell'avvenire. Tutto diverso in un mondo mai cambiato, sceso a compromessi perfino con la chiesa (la monaca accudente vestita di azzurro sta lì a ricordarcelo), in uno snodo narrativo per saldare le due anime di un film recitato con passione da Neri Marcore', ma che si perde nell'ovvietà di una fiaba politica e umana volutamente anacronistica.
Giudizio: **

(Sabato 1 Aprile 2023)
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