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Divertissement comico demenziale di sangue e droga

Cocainorso

Storia vera con un orso pippato per colpa di umani (ancora più pippati)


di Roberto Leggio


Per quanto sia assurda la storia non è una leggeda metropolitana. Nel 1985 un aereo dei corrieri della droga perde un carico di cocaina nei boschi della Georgia. Credendolo un prezioso manicaretto un orso bruno la mangia e da quel momento non sarà più il “docile” animale della foresta, diventando un enorme predatore che legherà il destino di un gruppo stravagante di esseri umani che si trovano a vagare (con coscienza e chi no) tra gli alberi fino a quel momento sicuri. Poliziotti, criminali, turisti e adolescenti tutti diventano vittime potenziali del plantigrado di 230 chili infuriato alla ricerca di altra droga e soprattutto… di sangue.


Di cose strane al cinema ne abbiamo viste tante. Ma la storia dell'orso pippato non è una fiction... è a quanto pare tratta da una vicenda vera. Così ci immergiamo con un senso di meraviglia (la sospensione della credulità qui e ai massimi livelli) alla visione di un film impostato fin dall'inizio su un piano da commedia-demenzial drammatica. Più che altro si ride (e ci si innoridisce) abbastanza seguendo le orme di un corale gruppo di varia umanità fuori di testa (compresi gli scagnozzi di un signore della droga spediti nel bosco a ritrovare quello che resta della cocaina non ingerita dal plantigrado) che si interseca tra di loro e che cercano di sopravvivere alla fame chimica dell'orso in questione. Molto pulp con punte di humour nero da “caciara” totale, il film di Elisabeth Banks (protagonista di commedie smielo-sentimentali) prende in giro buona parte del cinema serioso, rendendo grottesca una vicenda così schizzata da trasformare la realtà in un puntiglio. Peccato per l'orso (come andrà a finire non ve lo diciamo), ma rincorrendo la cronaca di questi giorni con il futuro precario dell'orsa trentina; forse gli animali hanno tutte le ragioni per inkazzarsi verso le 'idiozie' degli esseri umani. Ma allora si dovrebbe raccontare tutta una storia diversa e non un divertissement da delirio demenziale (a cominciare dal titolo italiano).

Giudizio:*



(Giovedì 27 Aprile 2023)


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