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Il mistero dell’universo e il fiume nero dell’anima

Black Matter

Thriller materico, troppo ragionato e poco coinvolgente


di Roberto Leggio


Antonio è un affermato fisico che opera nel campo della Materia Oscura, particelle di cui non sappiamo nulla ma che compongono il 95% del nostro universo . La sua vita viene stravolta quando suo figlio Thomas appena undicenne, viene rapito da Elena, una donna misteriosa. Da quel momento Antonio non solo dovrà cercare il figlio, ma anche se stesso.


Fisica e psicoanalitica dell’anima. Un paradigma che può essere collegato alla materia oscura dell’universo? Il quesito potente del nuovo film di Stefano Odoardi passa per questi due principi inconciliabili, per analizzare una ricerca spasmodica del metafisico che c’è dentro di noi. Il fisico che studia la materia oscura si trova ad inciampare nell’ignoto per la mancanza del figlio ingoiato da un buco nero a causa di un rapimento. Materia oscura e fiume nero dell’anima convivono nella problematiche relazioni tra un padre un figlio. Non esiste una ragione e forse neanche una risposta. E’ il cuore di un film che vuole affondare le radici nell’ignoto di un crimine senza un perché e il cosmo profondo con il suo grande mistero. Thriller psicologico che si vorrebbe materico e introspettivo, invece rivela freddo, apatico e poco coinvolgente. Colpa di una sceneggiatura troppo ragionata e una approssimativa recitazione degli attori. Ne resta un prodotto in qualche modo coraggioso, ma per legare i misteri dell’universo con la pedopornografia, ci sarebbe voluto meno cervello e più cuore.

Giudizio: *



(Sabato 6 Maggio 2023)


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