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Multiversi, multi spider men, multi problemi

Spider Man: Across the Spider Verse

Multigrafica colorata per un eroe che deve accettare definitivamente di essere tale


di Roberto Leggio


Persi nel multiverso. Miles Morales è lo Spiderman portoricano di Terra 8016 è diventato un po’ più grande e nel pieno dell'adolescenza, oltre a salvare New York dai cattivi, deve affermare la sua personalità soprattutto con i suoi genitori che non hanno capito che il tempo di diventare grande e arrivato anche per lui. Con la voglia di mostrarsi com'è e dimostrare che il mondo necessita di un eroe che possa fermare il male, Miles si trova a scoprire molto sul suo essere supereroe e soprattutto un giovane uomo e non più un adolescente.


Se il precedente capitolo era un capolavoro di animazione con l'idea geniale di scoprire che in ogni universo parallelo c'è qualcuno che deve indossare un “costume da ragno” per garantire la giustizia; questa nuova avventura traccia una linea di demarcazione tra l’essere supereroi ed essere un giovane uomo che deve affrontare le proprie scelte. Così i molti poteri e le numerose responsabilità vengono moltiplicate per centomila, perché in ogni piccolo spazio c'è un cattivo da sconfiggere, in quanto il male è duplicabile all’infinito come una macchia che si espande a dismisura inglobando qualsiasi universo. Questa nuova avventura quindi, forte del successo confermato con l'Oscar per l'animazione, si prende troppo sul serio e centuplica all'infinito le molteplici possibilità della trama; per infilarsi in un tripudio di salti temporali e universi paralleli così numerosi da far perdere il senso dell'azione e della coerenza del racconto. Diviso in due momenti ben precisi (la prima parte migliore con un arcinemico dalle macchie viventi capace di bucare il presente, passato e futuro), la seconda diventa più cervellotica con troppi spiegoni e troppi universi in un cui una gang di Spidermen deve cercare di rimettere a posto tutti i casini che i salti temporali e i multiversi hanno scombinato (rimando voluto a Everything, everywhere all at once?). Con la solita animazione sopraffina resa con ogni tipo di grafica, il film di Joaquin Dos Santos, Ken Powers e Justin K. Thompson a fatica porta avanti il senso stesso della pellicola; che è in soldoni il senso del sacrificio, della perdita e volendo delle persone che si amano. Purtroppo con il profluvio di buone intenzioni, il film diluisce l’attenzione che si rivitalizza quando nel finale l’enorme cliffhanger ci rimanda al prossimo capitolo che uscirà alla fine del 2024…

Giudizio:**





(Sabato 3 Giugno 2023)


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