 Buona vecchia avvenura dottor Jones Indiana Jones e il Quadrante del Destino Indy riprende cappello e frusta e nonostante l’età ci regala ancora emozioni
di Roberto Leggio Abbandonata da anni l’avventura, Indiana Jones ha appeso il cappello e la frusta insegnado archeologia all’Università di New York. In attesa di andare in pensione, amareggiato dall’imminente divorzo che pesa come il lutto del figlio morto durante la guerra del Vietman, si trascina in una noiosa vita “ordinaria”. Nel giorno della conquista della Luna, riceve la vista di Helena, figlia di un vecchio amico dalla sua ossessione: la Macchina di Antikythera, congegno mecanico inventato da Archimede per sanare i “buchi temporali”. La metà del meccanismo giace da anni nell’archivio di Indiana Jones, che lo ha sottratto ai nazisti sconfitti nel 1945. Helena vorrebbe recupere il curioso reperto per venderlo ad un asta in Marocco. A pedinarla, bramando le stesse “morivazioni”, è Jϋrgen Voller, ex nazista che ha partecipato al progetto Apollo 11 sotto falso nome. Il tedesco è un vecchia conoscenza di Indiana Jones che l’ha buttato, all’epoca, da un treno in corsa. Ora vuole rintracciare le due parti del quadrante e viaggiare nel tempo cambiando il corso della Storia. Una sparatoria in piena “parata lunare” avvia la ricerca del prezioso oggetto. Tra Marocco e Sicilia, Nazisti e antichi Romani, l’avventura è servita.

Harrison Ford e Phoebe Waller-Bridge Quarantuno anni (nonostante gli acciacchi) e non sentirli. Il quadrante del destino è la quinta avventura del professor Indiana Jones, anche se non eguaglia 'L’ultima Crociata' è un buon film d'avventura, dove l'archeologo con cappello e frusta, combatte nuovamente (e finalmente diremo) i Nazisti; che sono l'emblema della massima cattiveria (e stupidita) umana capaci di fare di tutto pur di garantirsi l'egemonia sul mondo. L'oggetto scatenante è un marchingegno inventato da Archimede capace di tornare indietro nel tempo e quindi importantissimo per i seguaci del Fürer che potrebbe vincere la guerra in qualsiasi epoca. Dopo un prologo eccezionale ambentato nel 1945 dove Harrison Ford ringiovanito con l’Ecg, torna ai fasti della sua mitica; la storia si sposta nel 1969, l'anno in cui tutto il mondo è in attesa che l'Apollo 11 atterri sulla Luna, aprendo ad futuro 'spaziale' e luminoso. E anche l'anno in cui Jones è in procinto di andare in pensione, scoprendosi un uomo di un epoca ormai passata. Il senso deIl quadrante del destino è dunque il tempo. Il tempo di invecchiare e di fare i conti con il passato e con sua vita avventurosa che non ha ancora deciso di finire in soffitta, anche perché da qui in poi niente sarà come prima. Senza aggiungere di più, anche se siamo negli anni ’60 se la deve vedere con nemici nostalgici dei nazisti; e aiutato dalla sua figlioccia (immagine del futuro capitalismo post ’68) affronta con agilità e diifficoltà legate all’età la sua ultima avventura. In giro per il mondo, in spazi aperti, in aria, in mare e nella storia antica; il vecchio Indiana Jones non ci lascia a bocca asciutta, salutandoci senza rancore. James Mangold raccoglie il testimone lasciato da Steven Spielberg dirigendo un film nostalgico che mantiene (nonostante alcuni punti sfilacciati) l'anima di tutta la mitologia della saga, restituendo il calore che ci ha accompagnato fin dalla sua uscita nel lontano 1981. Indiana Jones esce di scena da vero eroe. Lasciandoci ancora una volta meravigliati e commossi. Perché ragazzi questo è il cinema. E non possiamo farne a meno.
Giudizio: ***

Harrison Ford in una scena del film
(Martedì 27 Giugno 2023)
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