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L’uomo che costruì la prima bomba atomica e il suo “pentimento”

Oppenheimer

L’etica di un distruttore di mondi


di Roberto Leggio


È il 1926, J. Robert Oppenheimer è un giovane studente di fisica presso l'università di Cambridge ed è così ossessionato dall'ascoltare la lezione del professore ospite Niels Bohr che, per ripicca verso l'insegnante che lo fa ritardare, arriva a un piccolissimo passo dal compiere un gesto irreparabile. È il 1954, Oppenheimer si sottopone a una serie di udienze private dove cerca di difendersi dalle accuse di comunismo, per conservare il proprio accesso allo sviluppo di progetti top secret. Lewis Strauss affronta un pubblico dibattimento per dimostrare la propria idoneità come Segretario del commercio di Eisenhower, ma in questa circostanza viene riesaminato il suo rapporto con Oppenheimer. In mezzo c'è naturalmente la cronaca dell'ascesa del protagonista, dai dipartimenti di fisica americana alla direzione del Progetto Manhattan a Los Alamos, dove darà vita alla prima bomba atomica. Una storia paradossale di un uomo enigmatico che ha rischiato di distruggere il mondo per poterlo salvare.


Tutto è luce. Tutto e potenza. Tutto e vittoria. Tutto è un nuovo buio. Il biopic di Chris Nolan su Robert Oppenheimer è un lungo dialogo sull'uomo che costruì la bomba atomica e mise sotto scacco l'intera umanità. Detto questo si è detto tutto. Analitica di come un fisico nucleare, carente in matematica abbia acceso una miccia ad uno status quo mondiale che “garantisce'” (dovrebbe garantire) una pace perenne sul pianeta Terra. Diviso in tre parti ben distinte, come piace al regista britannico (il pregresso di un giovane fisico, il Progetto Manhattan e il “dopo bomba” in bianco e nero perché non c’è più nulla da bruciare), ma scomposte nella narrazione; il film va avanti e indietro nel tempo per spiegare, far comprendere, mettere in allarme, lo spettatore di oggi (quello di domani e speriamo anche di dopodomani) come la “bomba fine di mondo” è stata concepita e perché. Al centro sempre Oppenheimer, con tutte le sue certezze (fisiche e nucleari), le sue contraddizioni (un ordigno per far finire la guerra oppure per farne scoppiare un altra definitiva?) e il suo pentimento tanto da far pensare ad una abiura. Il film brucia tempo, anime (politiche e scientifiche), mette a repentaglio sentimenti (amori, amicizie e quello che verrà) perché dopo Hiroshima e Nagasaki non c'è più luce in una inarrestabile scalata agli armamenti. “Volevo cambiare il mondo” dice Oppemheimer ad Einstein in un dialogo rivelatore ”E penso che l'abbiamo fatto!” Dopo tante (tantissime parole) è la giusta analisi di un film fiume nel quale Nolan mette tutto se stesso per portarci a ragionare sull'etica di un evento che ha cambiato per sempre la razza umana. Dio non gioca a dadi, sintetizza Einstein. Purtroppo non l'abbiamo ancora capito noi...

Giudizio: ***



(Mercoledì 30 Agosto 2023)


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