 Al Teatro dell’Opera romana brilla il balletto sulle musiche del Pesarese di Mauro Bigonzetti. Alleanza riuscita tra due forme d’arte. Rossini & Rossini Alleanza riuscita tra due forme d’arte.
di Mario Dal Bello 
Alessandra Amato - Claudo Cocino. Ph di Fabrizio Sansoni - Opera di Roma Roma. Veramente bello e in alcuni momenti bellissimo. Quando il mezzosoprano Ekaterine Buachidze - rivelazione canora stupenda – intona l’ Aria del salice dall’Otello, sulla scena due danzatori si inanellano l’una all’altro davanti ad un immenso salice dai rami rosso sangue, dell’amore e della morte. E’ uno di quei momenti dove la musica unisce due corpi e due anime come una sola bellezza di armonia. Si comprende meglio che la danza, se fatta “ascoltando” la musica, la “dice” perché è tutt’uno con essa. In fondo l’arte, cioè la bellezza, è una anche se le sue espressioni sono molteplici. Quando poi si inscena il sestetto dalla Cenerentola “Questo è un nodo avviluppato” , la trovata buffa e surreale del Rossini agrodolce viene vissuta dal corpo di ballo come un cena a tavola dove ci si diverte a mimare il ballo della musica con gusto faceto. Ma ci sono altri momenti deliziosi di una creazione che Bigonzetti si è inventato sulle musiche del suo autore prediletto da sempre, Rossini, presentato in apertura con la sinfonia dalla Cenerentola e in chiusura con quella della Gazza ladra, eseguite dall’orchestra diretta da Faical Karou, mentre sul palcoscenico si eseguivano movimenti spiritosi culminati poi anche nei commenti danzati ai brani tratti dai Péches de vieiesse del Pesarese. Ma senza le scene e luci di Carlo Cerri che facevano girare occhi cuore e musica sul pubblico lo spettacolo sarebbe stato mancante di un elemento figurativo importante, ossia il gioco, lo scherzo, la corrente elettrica che è Rossini come un microcosmo. Da rivedere.

Giuseppe De Palo - Ph di Fabrizio Sansoni - Opera di Roma Ma ci sono altri momenti deliziosi di una creazione che Bigonzetti si è inventato sulle musiche del suo autore prediletto da sempre, Rossini, presentato in apertura con la sinfonia dalla Cenerentola e in chiusura con quella della Gazza ladra, eseguite dall’orchestra diretta da Faical Karou, mentre sul palcoscenico si eseguivano movimenti spiritosi culminati poi anche nei commenti danzati ai brani tratti dai Péches de vieiesse del Pesarese. Ma senza le scene e luci di Carlo Cerri che facevano girare occhi cuore e musica sul pubblico lo spettacolo sarebbe stato mancante di un elemento figurativo importante, ossia il gioco, lo scherzo, la corrente elettrica che è Rossini come un microcosmo. Da rivedere.
(Sabato 4 Novembre 2023)
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